A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro
Nello scorso articolo abbiamo passeggiato parallelamente al viale Monte Nero percorrendo le via Corio e Vasari; in questo articolo percorreremo la via Morosini, per giungere all'altezza di Porta Vittoria in corrispondenza della piazza Santa Maria del Suffragio.
Eravamo giunti all'incrocio tra la via Vasari ed il viale Lazio, dove sorgeva la stazione ferroviaria da cui partiva il "Gamba de legn" per Lodi; vale la pena ricordare che a pochi metri dall'incrocio si trovano, rispettivamente, sulla destra la verde e riposante piazza Libia, e sulla sinistra la moderna e spaziosa chiesa dei Santi Silvestro e Martino.
Proseguiamo con il nostro itinerario nella via Morosini, che è caratterizzata da molti edifici risalenti agli anni '50 del ventesimo secolo e quindi, come noto, piuttosto avari di ricchezze artistiche ed architettoniche. Ciò non di meno, vedremo che nella via si trovano numerosi palazzi degni di nota. Faccio notare che poichè la numerazione della via parte da corso Ventidue Marzo per finire in viale Lazio, noi risaliremo la via al contrario, e quindi avremo i numeri dispari a destra ed i pari a sinistra.
Sulla destra, il civico 43 e 45 (un unico grande palazzo sito tra le via Properzio e Bergamo) è un interessante edificio di fine diciannovesimo secolo, con timpani alle finestre e ai balconi, dotati di greche in ferro battuto. A seguire si trova un moderno condominio con ombroso giardino antistante.
Siamo così giunti all'incrocio con via Fogazzaro dove, oltre al giardino suddetto sito sull'angolo sud-est, si trovano alcuni soggetti interessanti.
Sull'angolo sud-ovest, il condominio prosegue nella via traversa con un rigoglioso giardino alberato, posto a pochi metri dall'incrocio; di fronte, sull'angolo nord-ovest, una vecchia officina, trasformata e rimodernata ma non sfigurata, affianca un moderno edificio decorato con mattoni vuoti ottagonali e piastrelle verdi. Sull'angolo nord-est, infine, si trova un elegante edificio in stile art déco, dotato di ampie balconate semicircolari e di inferriate al piano terreno.
A seguire, sempre sulla destra, policrome palazzine di quattro piani si susseguono in modo armonico, pur risalendo a stili ed epoche diverse; sulla sinistra invece uno stabile industriale precede il condominio d'angolo.
Siamo infatti giunti all'incrocio con via Spartaco, dove la via Morosini piega verso nord. A pochi passi da qui, in via Spartaco 26, sorgeva la famosa cascina Cornaggia, ormai scomparsa, che si trovava sulla antica strada paullese (Anfossi - Paullo - Spartaco, come già detto in altra occasione).
Il tratto finale della via, che ci porta a destinazione, inizia con un elegante palazzo liberty, posto sull'angolo nord-est dell'incrocio, dotato di balconi ricchissimi di fregi, i quali vengono anche ripresi sui frontoni dei negozi e delle finestre; sempre sulla destra troviamo altri edifici significativi da un punto di vista storico ed artistico: ad iniziare dal civico 17, sulla cui facciata si trovano due logge costituite da bow windows, e sul cui successivo sopralzo è stato posto un timpano; per proseguire col civico 15, in stile littorio e caratterizzato da rotondi balconcini; ed infine per chiudere con la scuola, attualmente "Istituto Comprensivo Morosini-Savoia-Manara" ma per lungo tempo scuola Elementare (frequentata negli anni Trenta, tra le altre, anche da mia madre, per inciso); dopo l'incrocio con via Bezzecca, infine, il palazzo dei civici 5 e 7 ha un doppio fregio intorno al primo piano per tutta la lunghezza della facciata, ed eleganti frontoni alle finestre.
Sulla sinistra invece si trova un condominio con balconi colonnati, che precede lo spazio corrispondente al civico 8, dove si trovavano i cinque spazi commerciali, ormai degradati, che il Comune ha fatto demolire l'estate scorsa.
Siamo così giunti in piazza Santa Maria del Suffragio, della cui chiesa ho già avuto occasione di parlare, e che vale senz'altro una visita, e per chi non fosse ancora stanco consiglio senz'altro un giro in via Fiamma, dove, come già riportato anni fa, si trovano alcuni dei più begli esempi di palazzi liberty della nostra zona.
Concludo con questo centesimo numero la carrellata delle bellezze architettoniche della zona 4; dal prossimo numero mi permetterò di sforare leggermente, descrivendo le bellezze che stanno "Ai confini della... zona 4".